Bilbao: non solo Guggenheim


Bilbao: non solo GuggenHeim

 

Situata, e protetta, dal Golfo della Biscaglia, Bilbao negli ultimi anni è diventata una splendida città non solo per chi ci vive ma anche per chi, attirato molto probabilmente dal Museo Guggenheim, vi approda per un paio di giorni. C’è anche chi passa da questa cittadina durante un giro in Spagna oppure mentre raggiunge in auto il Portogallo visto che si trova sulla costa settentrionale della penisola Iberica. Non importa come ci siate capitati: Bilbao vi conquisterà e se avete previsto una toccata e fuga per il noto museo, o per una veloce dormita sull’Atlantico, vi toccherà cambiare programma e dedicare a questa città tutto il tempo che si merita.



Bilbao: centro storico

Su una delle due rive del fiume Nerviòn si sviluppa la città antica, risalente al 1300, composta da un reticolo di strade, le Siete Calles, le sette strade, tutte pedonali ma ben percorribili, case colorate e d’epoca, più o meno lussuose, e piazze timide negli spazi ma interessanti per le chiese che ospitano. Il quartiere, noto con il nome di Casco viejo, è vivace e ricco di locali e negozi. Ci sono le grandi marche internazionali e gli shop di souvenir ma in modesta quantità e non riescono a privare questo luogo della sua autenticità.

Per mangiare, e forse anche per dormire, questa zona è una delle migliori se non pretendete grande lusso. Ai confini del Casco Vejo, si trova anche il vasto edificio del Mercato della Ribera con le sue sontuose decorazioni in stile Art Déco, decisamente floreali. Oggi vi si possono gustare tante specialità di frutti di mare e pesce freschissimo ma gli spazi non sono ampi e la cucina è migliore in certi minuscoli bar e ristoranti sparsi nei vicoletti del Casco Vejo. Se si gira alla ricerca della bella cattedrale li si trova senza difficoltà.

Bilbao: musei

Impossibile non partire dal Museo Guggenheim, noto in tutto il mondo non tanto per ciò che ospita quanto per la stupefacente architettura che lo caratterizza, firmata da Frank O. Gehry. E’ all’avanguardia, ben inserita nel paesaggio, brilla sul fiume e ipnotizza chi ci passa affianco. Non si può fare a meno di fare un giro attorno al Museo, prima di visitarlo, per catturare tutte le sue magnifiche angolature, ciascuna delle quali sembra rappresentare un edificio diverso. Anche una volta all’interno, si continua ad ammirare l’incastro di geometrie seppur le opere ospitate non siano male, sistemate con massima dignità in sale dalle forme fantasiose.

Dall’esterno non si direbbe ma merita una vita anche il Museo di Belle Arti. Soffre della presenza del Guggenheim, la cui vicinanza lo oscura, ma di fatto questo museo dall’aria un po’ sommessa, dal punto di vista architettonico, è uno dei più prestigiosi della Spagna. Nelle sue collezioni troviamo opere di El Greco, Zurbaran, Goya e Van Dyck ma anche di Gauguin. Quando l’ho visitato era in corso una mostra molto intelligente da percorrere seguendo l’ordine alfabetico. Ogni stanza una lettera, ogni lettera un concetto, ogni concetto una decina di opere di ogni epoca e tipologia, a rappresentarlo. E’ stato un vero viaggio visionario senza regole ma con tante emozioni.

Bilbao: non solo GuggenHeim

Bilbao: ponti

Città di fiume, ha molti ponti e almeno un paio meritano parecchi scatti fotografici. Il migliore è il Zubizuri con le sue forme avveniristiche ormai facili da collegare al noto Santiago Calatrava, a molti noto per la vicenda del ponte di Venezia. Completato e inaugurato nel 1997, questo ponte è un arco leggero e totalmente bianco, in pieno stile Calatrava, lungo quasi 15 metri retto da tiranti in acciaio e con un attraversamento in cristallo oggi coperto da un “tappeto” nero per evitare scivoloni.

Poco fuori dalla città, a 20 minuti di metropolitana dal centro, c’è un altro ponte da attraversare. E’ quello di Vizcaya che collega le città di Portugalete e Las Arenas. Gli abitanti lo chiamano Puente Colgante, termine spagnolo che significa “Ponte sospeso” anche se di fatto non è sospeso ma è un primato ingegneristico perché rappresenta il primo ponte trasportatore realizzato in tutto il mondo. Ai suoi piedi si possono ammirare le foto di tutti quelli che sono seguiti. E’ stato costruito nel 1893, su un progetto di Alberto Palacio, uno dei discepoli di Gustave Eiffel.

Oggi lo si può vedere da una delle rive del fiume, lo si può attraversare con una sorta di funivia-gondola ma ci si può anche camminare sopra, a quasi 50 metri di altezza, ed è ciò che vi consiglio di fare se non soffrite di vertigini. Solo così si può pienamente apprezzare la sua struttura e il paesaggio del Golfo in cui la civiltà è fiorita in tutta la sua bellezza.

Bilbao verde

Per chi ama il verde e passeggiare, questa è una città perfetta. In centro, ci sono molti spazi verdi sempre attrezzati con parco giochi per bambini, panchine e fontane e tanti campi da basket liberi. Ma non è finita: ci sono km e km di lungo fiume da percorre liberamente, lontani dal traffico e con un bel panorama di palazzi da guardare. Per chi desidera fare delle scarpinate più impegnative, ci sono anche diversi sentieri che permettono di salire e di girare sui colli attorno a Bilbao da cui vedere la città dall’alto e le rive dell’oceano. Per maggiori informazioni, chiedete del Bilbao Green Belt.

Bilbao: cosa mangiare

Ovunque, a qualsiasi orario, non morite di fame perché ci sono i pinxtos a vostra disposizione. Sembrano come una versione di tartina con un supporto di pane molto spesso, come un tronchetto di baguette, guarnito da…. tutto il possibile. Pesce, carne, crocchette, frittata, verdure.

Nel menù di ogni ristorante, immancabile però il baccalà pil pil. Dal nome è difficile intuire di cosa si tratta per cui lo spiego. E’ il baccalà fatto cuocere con l’olio ma in modo molto particolare. Prima si insapora l’olio con aglio e peperoncino, poi si aggiunge il pesce che deve cuocere a fuoco molto lento con la pelle rivolta verso il basso perché deve accadere la magia che rende il pil pil unico. La pelle del pesce si ammorbidisce e rilascia una sorta di gelatina che, unita all’olio, forma un sughetto incredibilmente saporito e delicato. Da provare, possibilmente seduti ad un tavolo del ristorante Urbieta, nel Casco Vejo, decisamente basco.

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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Maggio 2019