Nel nostro Bel Paese ci sono borghi che sanno stupire ma da cui pochi si lasciano stupire. Alcuni, come Pennabili, corrono questo rischio ma grazie ad un festival che ospitano per qualche giorno all’anno hanno la possibilità di avere qualche prezioso minuto di celebrità che a volte si trasforma in un posto in una guida, in un passaparola tra amici che dicono “passa di lì, ne vale la pena!”. Ecco come siamo finiti a Pennabili, paese dell’Emilia Romagna che ospita “Artisti in piazza”, manifestazione che regala spazio a numerosi artisti di strada, con tanto di musica, spettacoli, artigiani e leccornie dolci e salate tipiche di un territorio che di segreti gastronomici ne conserva parecchi.
Questo piccolo comune si trova nella provincia di Rimini e conta qualche migliaio di abitanti. Per arrivarci la cosa migliore è prendere un treno fino a Rimini, città ottimamente servita dai binari, e poi proseguire con un bus o una macchina in affitto, o in condivisione. È molto utile sapere, soprattutto in ottica di viaggiatori curiosi, che Pennabili si trova in un area molto vicina al Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello.
Piccolo piccolo, ma nemmeno minuscolo, questo borgo della Valmarecchia ha parecchio da mostrare tanto che conta ben musei attivi, con altri in arrivo.
Cosa avrà di così prezioso da tenere custodito? Un patrimonio artistico, storico e culturale, ma anche “sociale”, come nel caso del museo diffuso “I Luoghi dell’Anima”. Questa eccentrica iniziativa è nata grazie all’iniziativa e alla verve artistica di Tonino Guerra e chi decide di fidarsi di lui avrà la possibilità da un lato di capire ciò che voleva svelarci, dall’altro di visitare questo piccolo borgo in modo originale e organizzato, senza annoiarsi o perdersi. Nei restanti musei troviamo altri ambiti di interesse come ad esempio la matematica, protagonista indiscussa di “Mateureka”, o la natura, sotto forma sia di fauna che di flora, custodita e descritta nel “Museo Naturalistico Parco Sasso Simone e Simoncello” dove è importante fare una tappa per osservare e ricordarsi dell’esistenza di un prezioso patrimonio di biodiversità che diamo spesso per scontato possa sopravvivere in eterno ai maltrattamenti che gli imponiamo come esseri umani.
Arte e storia si incontrano nel “Museo Diocesano del Montefeltro” mentre torna Tonino Guerra in un museo a lui dedicato e assolutamente necessario per raccontarne le tante sfumature. Per scoprire che legame esiste tra questo paesino e il lontano Tibet, si possono ammirare la “Campana di Lhasa” e il Chörten tibetano.
Varchiamo la magica soglia di questo museo diffuso, pronti per esplorare Pennabili mano nella mano con Tonino Guerra. Questo poeta e scrittore è arrivato in questo territorio negli anni Ottanta e vi ha trovato serenità, nel suo percorso la possiamo cercare e trovare anche noi passando da un luogo all’altro tra quelli proposti con la mente aperta a lasciarci sorprendere dalle piccole cose perché proprio con queste Guerra ha deciso di incantarci.
“I Luoghi dell’Anima” è un museo con tanta natura ma che nasce da una collaborazione profondamente umana, quella tra le tante associazioni culturali, con cui ha creato questo museo, con l’obiettivo di “solleticare l’anima” del visitatore, tuttora perseguito anche dopo la morte dell’artista.
Uno dei luoghi più magici proposti e certamente l’orto dei frutti dimenticati. Si trova nel paesino ed è un giardino che ospita oltre 300 alberi da frutto e con essi tante forme, sapori e profumi che possono arrivare a disorientarci per quanto sono vari e stagionalmente intensi. Trattandosi di frutti dimenticati da chi vive in epoca moderna, abbiamo a che fare con prodotti della terra che magari non sapevamo nemmeno che esistessero ma di cui magari i nostri nonni facevano grandi scorpacciate. Per accedere a questo magico orto, si deve oltrepassare l’arco delle favole e poi procedere con massima lentezza, unico modo per poter davvero cogliere ciò che i frutti dimenticati hanno da raccontarci. A ricordarci di rallentare c’è anche una lumaca in bronzo, non solo simbolo della lentezza ma anche segnale di dover “osservare a fondo”.
Un’altra tappa interessante del museo diffuso di Tonino Guerra è quello in cui troviamo le “Madonne Abbandonate”. Qui la natura cede per un attimo lo spazio all’arte tradizionale, con statuette di ceramiche di Imola e Faenza raffiguranti le Madonne, Madonne abbandonate e che si è voluto raggruppare in uno stesso luogo per ridare loro onore e un po’ di visibilità. Dedicato ai nostri amici volatili c’e poi “villaggio degli uccelli” dove questi esseri viventi possono abitare, cinguettando a loro piacimento tra gli alberi ricchi di frutti. È un piacere sentire il loro sottofondo mentre girelliamo tra tronchi e foglie nell’intento a volte vano di riconoscerli.
Sempre nell’orto si incontrano oggetti strani come un calendario fatto di parole, messe su piastrelle, oppure due meridiane che segnano l’ingresso in un percorso che ci conduce nel centro storico di Pennabilli. Le loro ombre alla 5 del pomeriggio si fondono l’una con l’altra, una porta un corpo umano come “sbarra”, mentre l’altra è detta meridiana dell’incontro, proprio per l’appuntamento che ha con la prima all’ora del té.
Questo Festival Internazionale di Arti Performative “Artisti in Piazza” si svolge nel mese di giugno, ogni estate dal 1997, e trasforma questo borgo in un enorme palcoscenico in grado di richiamate ogni anno sempre più persone sia dall’Italia che dall’estero.
Una delle caratteristiche che lo rendono particolarmente attrattivo è il suo carattere multidisciplinare. Chi arriva a Pennabilli nei quattro giorni di manifestazione può infatti assistere a performance di circa 60 compagnie internazionali fra teatro, musica, nouveau cirque, danza, teatro di figura. Si svolgono all’aperto molto spesso, e in tanti diversi luoghi di questo comune che li presta volentieri al festival perché possa farli conoscere anche a chi capita qui un po’ per caso o trascinato da amici. Gli spettacoli si tengono solitamente nel pomeriggio e durante la sera ma la festa per 4 giorni sembra non finire mai