Quella del Gargano non è la classica proposta turistica “sole e mare“, c’è molto più di questo: nell’articolo Trekking sul Gargano vi abbiamo parlato delle bellezze naturalistiche, della Foresta Umbra, degli itinerari storici e paesaggistici, nell’articolo Turismo religioso sul Gargano vi abbiamo mostrato il lato spirituale di questa terra e oggi vi parleremo delle bontà per il palato che il Gargano può offrire. Il turismo enogastronomico in Italia è un fenomeno ormai conclamato, siamo il Paese delle eccellenze alimentari e il Gargano è in prima linea quando si parla di prodotti tipici.
Il concetto di turismo culturale è cambiato, non si punta più solo alle bellezze storico-artistiche di una meta, bensì a quelle naturalistiche, ambientali ed enogastronomiche. Il cibo è divenuta un’autentica attrazione turistica e il Gargano è una terra che ha molto da offrire.
Tra i prodotti tipici del territorio del GAL Gargano ben 5 possono fregiarsi di essere presidi Slow Food, vale a dire:
Oltre ai presidi Slow Food ci sono altre prelibatezze caratteristiche da non perdere. Tra i “must taste” segnaliamo la famosa Paposcia di Vico del Gargano, il pane-focaccia farcito con diverse bontà, tra le più semplici e naturali: rucola, pomodoro, ricotta fresca e peperoncino.
Nella località di Peschici è possibile gustare gli spaghetti al sugo di seppie e il Fragagghjame, un misto di pescetti così piccoli e delicati che possono essere mangiati sia crudi, sia in una gustosa frittata. Per il dessert basta spostarsi a Monte Sant’Angelo dove sono proposte le tradizionali Ostie Ripiene, un dolce a base di mandorle, miele, cannella e zucchero. Altri dolci tradizionali i poperati, le cartellate, la scarcella, il sanguinaccio e i più popolari mostaccioli. Per i più golosi, da assaggiare le frittelle intinte nel vinocotto, arricchito da essenze di uva, fichi e carrube.
Gli appassionati di enologia e amanti del buon bere possono apprezzare il Moscato, i vini di Vico quali, il Macchietello, il vino d’anelli, il vino mastrociani, il pampanone (vini rossi) e il nardobello (vino bianco). Popolare anche il rosso neretto di Monte San’Angelo, uno dei vini più antichi prodotto a partire da vigneti autoctoni.