Cayo Arena è conosciuta anche come Paradise Island e questo dice tutto. E’ stata eletta a paradiso in terra, e lo è, sia per la sua bellezza, sia per il suo carattere esclusivo. E poi appare e scompare, non ha alberi ne angoli in ombra, la si visita per qualche ora senza pretendere di accamparsi oltre. In Paradiso, non è il caso. Siamo nella Repubblica Dominicana, verso Nord.
Prima di raggiungere Cayo Arena possiamo esplorare anche altre zone del paese, ben diverse da quella dove è situata l’isola. A Sud della Repubblica Dominicana, infatti, ci sono coste ideali per gli sport acquatici, per chi cerca maggiore folla e divertimento, sempre stendendosi sulla sabbia bianca che copre chilometri di costa, decorata da palme.
Da Playa Encuentro a Kite Beach e Cabarete Beach, più tranquilla ma sempre affollata. Anche l’entroterra merita una escursione, con foreste e montagne da esplorare in sella ad una mountain bike senza perdersi le grotte e una delle 27 cascate di Damajagua.
Puerto Plata ha un bellissimo centro storico con dimore vittoriane in legno molto affascinanti e una bella piazza al cui centro campeggia la glorieta, il padiglione per la banda. E’ nei pressi di Cayo Arena e va raggiunto per poi sbarcare sulla Paradise Island, da Punta Rucia, così chiamata per il colore grigio marrone di alcuni animali che ci vivevano.
E’ un grazioso paesino di pescatori, con bellissime spiagge, a un paio ore di macchina da Sosua, ma è famosa soprattutto come punto di partenza per l’isola di Cayo Arena.
Arrivando in barca, da soli, contrattando il prezzo, o con un tour organizzato, pagando un alto prezzo, ci si accorge subito che chiedere “dove è la spiaggia” a Cayo Arena è inutile. L’isola è una spiaggia. E’ un atollo, piccolissimo o microscopico a seconda della marea, assolutamente privo di alberi o palme, quindi anche senza alcun angolo in ombra tranne quelli creati da delle struttura montate e smontate ogni giorno per evitare insolazioni ai turisti.
Nella spiaggia di Cayo Arena ci si rilassa, protetti da crema solare abbondante, ma ci si dedica soprattutto allo snorkeling e allo sguazzare tra pesci e coralli, godendosi l’acqua cristallina profonda massimo un metro, e sperando di incontrare tartarughe. Oppure barracuda, avventurandosi all’esterno del reef dove l’acqua è profonda una decina di metri.
Dato per ovvio che a Cayo Arena non si dorme, vediamo dove trascorrere la notte nei dintorni, per essere poi comodi a raggiungere questo paradiso di sabbia e corallo. Il top del top, quello che si sogna di trovare, c’è, ed è il Punta Rucia Lodge, ad un quarto d’ora dall’imbarco per l’atollo. E’ un luogo silenzioso e ricco di natura, con una spiaggia molto lunga e mai troppo affollata, con varie piante anche particolari come manghi, mandorli e acacie.
La struttura ha ogni tipo di confort desiderabile e una grande piscina al cui bordo ci si può rilassare dopo l’escursione panoramica a Cayo Arena. E’ grande, rispetto all’atollo, ma non enorme, in tutto offre una ventina di camere. Da questa posizione c’è anche l’opzione di prendere una canoa e visitare il Santuario dei lamantini. Si tratta di una laguna all’interno del Parco Estero Hondo, un luogo affascinante in cui osservare un altro aspetto della natura della Repubblica Dominicana ben distante dal caos allegro di altre sue spiagge.
I prezzi per raggiungere Cayo Arena dall’Italia possono essere molto alti, soprattutto se si preferiscono tour organizzati all inclusive. Da un lato assicurano tutto, soprattutto non ci richiedono di informarci a priori su tutto, ma certo non si può parlare di viaggio per tutti, a meno di offerte. L’alternativa è organizzarsi per raggiungere Santo Domingo e poi sul posto pianificare delle escursioni includendo quella a Cayo Arena. Ne vale la pena! Chi desidera passare un capodanno al caldo può optare per questa, senza timore
Preso atto che se siamo in Repubblica Dominicana ci troviamo nei Caraibi, nella parte orientale dell’isola di Hispaniola, vediamo che tipo di clima c’è da queste parti tenendo ovviamente conto che il clima è imprevedibile in questi anni, per cui meglio essere prudenti e disillusi.
In generale c’è un clima tropicale marittimo che non prevede grandi variazioni stagionali di temperatura. Le medie si aggirano tra i 25° e i 30°, passando dal mese più freddo che è gennaio al più caldo che è luglio, questo per quanto riguarda Santo Domingo. La stagione delle piogge e degli uragani è giugno, non dovrebbero fare grandi danni da queste parti ma è difficile fare previsioni. Meglio però evitare lo stesso questo mese per non rischiare anche solo di prendere troppa pioggia.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram