Ci sono delle gite fuori porta che non ci si aspetta di fare ma quando si cede alla curiosità e si parte, si resta meravigliati della bellezza che il nostro Paese ha sparsa in tanti piccoli paesi spesso poco noti. Questo è il caso di due cittadine del Nord Italia come Ovada e Acqui Terme. Rientrano senza dubbio nella lista delle località minori ma questo non significa che non abbiano nulla da mostrare e in coppia, sono in grado di riempire lo spazio di un weekend fuori porta. Tra l’altro da queste parti si mangia bene e si beve bene per cui saranno due giorni di turismo lento, fuori dalle bolge di visitatori del fine settimana, in cui coccolarsi anche con sapori e odori.
Pur trovandosi relativamente vicino a parecchi centri abitati anche grandi, non è così agile arrivare in questi due centri con i mezzi pubblici. Sia bus che treni non sono molto comodi e soprattutto non c’è una grande scelta di orari, si è quindi costretti a prendere l’auto se si vuole avere un po’ di libertà di movimento e di elasticità di organizzazione.
Chi parte da Milano con la propria auto, oppure con un’auto condivisa approfittando di qualcuno che va in Riviera, deve percorrere l’autostrada fino al casello Ovada/Belforte Monferrato, ci si può impiegare circa un’ora se non si trova particolare traffico. Poi imboccate la strada provinciale 456 per arrivare in centro ad Ovada in pochissimi minuti. Dopo aver fatto un giro in paese, si può riprendere l’auto e spostarsi verso Acqui Terme per dedicarsi a questa cittadina come seconda tappa del weekend.
Iniziamo la nostra visita da Ovada, città senza particolari monumenti da vedere ma che possiede una bella atmosfera ed è situata in una posizione geografica interessante: sorge tra due torrenti che ne accarezzano il territorio silenziosamente, il torrente Orba e il torrente Stura. È una cittadina di provincia in cui passeggiare e vedere alcune attrazioni. Il centro ha piccole dimensioni, è un intrico di stradino non proprio regolare in cui si affacciano tante botteghe artigiane, case, bar, con facciate ben tenute e colorate. Sembrano i carrugi genovesi ma non c’è il mare.
Nella tappa ad Ovada, prendete carta e penna e segnate cosa cercare, si tratta soprattutto di monumenti religiosi a partire dall’Oratorio dell’Annunziata, un edificio decorato e ben tenuto che custodisce due pregevoli casse processionali -L’Annunciazione di Anton Maria Maragliano e la Madonna del Carmelo di Luigi Fasce. Il giorno della Processione della Madonna del Carmine a luglio, vengono esposte. Come chiesa c’è quella di Nostra Signora Assunta, con una semplice facciata neoclassica e un interno al contrario molto sontuoso e decorato.
Passeggiando nelle vie del centro troviamo anche la Casa Natale di San Paolo della Croce, noto per essere stato il fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle monache claustrali Passioniste. Nell’edificio c’è una piccola cappella ma anche un museo con parecchie reliquie e un po’ di informazioni sulla vita di questo personaggio. Terminiamo la nostra visita ad Ovada passando per la loggia di San Sebastiano che oggi ospita eventi culturali ma un tempo era il principale luogo di culto della città.
Il centro è vivo e vivace soprattutto in mattinata, godetevelo e poi spostiamoci ad Acqui Terme per proseguire il nostro weekend, qui ci sarà un po’ di più da vedere per cui non temete di annoiarvi. Ci sono le Terme per cui è più turistica come cittadina ma non immaginatevi un grande affollamento. Il centro è piccolo ma molto ben curato, ci sono alcuni interessanti monumenti da visitare e si può passeggiare un po’ godendosi la tranquillità della provincia ammirando palazzi eleganti e balconi fioriti.
Il “centro del centro” è la Piazza della Bollente con un’edicola in marmo di forma ottagonale che abbraccia la Bollente, una fonte termale decisamente calda e che ha degli effetti benefici sulla nostra salute. Arriva a oltre 74*, la leggenda locale dice che vi si immergevano i bambini appena nati per verificare che avessero una salute adatta per la vita di un tempo, resistenti e tenaci.
Acqui Terme ha anche una bella Cattedrale di Santa Maria Assunta, situata su una leggera altura. Da fuori ha un aspetto molto semplice, in stile geometrico, priva di fronzoli superflui, all’interno è arricchita da alcune opere pittorico con soggetti religiosi come il bel trittico della Madonna di Monserrat del pittore spagnolo Bartolomeo Bermejo, ma la parte più emozionante è la cripta, risalente al periodo romanico.
Un’altra tappa importante è quella dell’Acquedotto Romano, comodamente raggiungibile dal centro della cittá con una passeggiata di circa 20 minuti. Nei suoi pressi troviamo anche la Fontana dell’Acqua Marcia, non un ottimo nome per attirare i turisti ma l’acqua che ne sgorga ha davvero delle proprietà curative. Purtroppo sarebbe da bere e pochi riescono a farlo, sentendo quel forte odore di marcio che emana. Ultima tappa ad Acqui Terme, il castello, perché ospita il Museo Archeologico.
Qui troviamo conservati parecchi resti dell’età pre-romana, romana e medievale di Acqui Terme. Con lo stesso biglietto si può visitare anche la Piscina Romana (caldarium), dove si vedono i resti delle Terme, quelle che venivano utilizzate durante l’età imperiale. Vi accorgerete presto che si trattava di un complesso davvero molto grande e imponente.
Come abbiamo anticipato, questa gita ha anche un lato enogastronomico di cui godere, non ce lo scordiamo. Chi se ne intende di vini sa che siamo nella zona in cui si produce il Dolcetto e ai possono gustare delle specialità piemontesi sfiziose. Quella forse più specifica di questa città e che dobbiamo cercare nei ristoranti del posto, è la perbureira. Si tratta di una zuppa di fagioli e pasta fatta a mo’ di lasagne, molto ricca di aglio. Il Paese in cui è stata inventata è Rocca Grimalda, un piccolissimo borgo a pochi chilometri da Ovada, che non conta nemmeno 2.000 abitanti.