Offida è tradizione e sapore, sapori, anzi, perché ce ne offre tanti e dei più doversi, dolci e salati. E’ una cittadina in cui si svolge un importante e coreografico carnevale ma questo non ci deve far pensare che per il resto dell’anno sia una meta non valida. Ha chiese e musei e tanto da raccontare delle sue tradizioni manifatturiere, soprattutto quelle che hanno a che fare con i merletti.
Offida è in provincia di Ascoli Piceno ed è stata nominata uno dei borghi più belli d’Italia. Questa cittadina appartiene al territorio del subappennino marchigiano situato nella zona più interna delle Marche, tra le valli del fiume Tesino (a nord) e del fiume Tronto (a sud). Quando si osserva la mappa di Offida ci si accorge di quanto non sia irregolare, in parte anche per via del fatto che sorge su uno sperone roccioso che spunta tra i due rami sorgentizi del torrente Lama, affluente di sinistra del Tronto.
In questo bel borgo si svolge uno dei Carnevali più noti di Italia. Si tratta di un carnevale storico che cade a febbraio e che viene festeggiato come da tradizione risalente a metà del Settecento. Il più celebre passaggio di questa festa è quello che ha come protagonista “Lu bov fint”, una sagoma di bue che il venerdì successivo al giovedì grasso viene guidata da uomini coperti da “lu guazzarò”, telo bianco a strisce rosse.
Coinvolgente anche il momento finale del carnevale, martedì grasso, con la processione dei Vlurd che sono dei lunghi fasci di canne infuocati portati da uomini e donne mascherati lungo le vie del paese. Tutti vengono poi gettati nella piazza principale per il falò finale che apre la Quaresima. La piazza principale è la Piazza del Popolo, apriamo una parentesi per raccontare che questa area ospita il Carnevale come anche tutte le numerose manifestazioni che animano Offida.
Si tratta di una piazza accerchiata dalle mura castellane del XII secolo e attorno a cui si sviluppa tutto il centro del paese. Sempre su piazza del Popolo sia affacciano il palazzo comunale, il Teatro Serpente Aureo, la chiesa della Collegiata e la chiesa dell’Addolorata. Regolarmente si svolge anche un mercato settimanale.
Torniamo al carnevale per raccontare dei Veglionissimi che si svolgono nel Teatro Serpente Aureo. Si tratta di serate danzanti molto vivaci ispirate alle leggende popolari del territorio. Il teatro è molto interessante da visitare, è stato costruito nel 1820 al posto di un’antica Casa comunale “riciclando” un elegante portico quattrocentesco che fa da facciata. Perché Serpente Aureo? Dov’è? Lo troviamo sull’antico sipario dipinto da Giovanni Battista Magini. Un tempo si credeva che questo serpente d’oro potesse guarire le ferite ed è per questo che è stato per lungo tempo venerato.
L’arte del merletto a tombolo è tipica di Offida ed è un’antica tradizione che si tramanda di generazione in generazione da almeno cinque secoli. Inevitabile tornare da Offida con un bel souvenir ricamato ma già girando in città è bene curiosare nelle tante botteghe per indagare sul lavoro che agili merlettaie fanno con i fuselli di legno che veloci girano nelle loro mani come se fosse tutto facilissimo. Ci vuole invece una bella abilità.
In tutto il centro si trovano molte botteghe che vendono i manufatti delle merlettaie e molto spesso è possibile anche assistere alla loro creazione. Per chi non bastasse tutto questo, c’è anche il bel Museo del Merletto a Tombolo istituito all’interno dell’ottocentesco palazzo De Castellotti-Pagnanelli. Qui troviamo esposto anche un prezioso abito indossato da Naomi Campbell.
Piccola ma ricca di storia e di tradizioni Offida mostra tutta la sua bellezza nelle sue strade e nelle sue chiese. E poi c’è il Museo delle Tradizioni popolari, sempre all’interno di palazzo De Castellotti-Pagnanelli. Si tratta di un museo che raccoglie vari oggetti ma non si limita a questo, bensì ricostruisce fedelmente ambienti come le antiche cucine del palazzo, le botteghe artigianali del calzolaio, del sarto, del fabbro e del falegname, con tanto di strumenti del mestiere.
Una bella sezione è quella dedicata a gioghi e bilancini per il traino di carri e ai tanti attrezzi agricoli che si possono vedere evolvere nel tempo, quasi fino ad oggi. Nello stesso palazzo si trova anche un terzo museo, il Museo Archelogico , un tempo più grande, oggi con un patrimonio di solo 4.200 reperti. Ottima cosa è il fatto che è rimasto qui conservato quasi intatto il nucleo fondamentale della “Officina litica” delle due importanti necropoli Picene di Offida e Spinetoli, assieme alla decorazione fittile templare di epoca repubblicana attribuita al leggendario “Tempio dell’Ophys”.
Sorge su uno sperone roccioso questa chiesetta che un tempo era sostituita da un castello con annessa una chiesa di piccole dimensioni. Sono poi arrivati a gestirla i monaci benedettini che ne hanno modificate le fattezze rendendola come oggi la vediamo. Una chiesa preziosa sia all’interno che all’esterno e all’ingresso della cripta si trova uno scalino con un agnellino scolpito, se lo si tocca si avrà molta fortuna o per lo meno così si sostiene ad Offida.
Si mangia e si beve bene a Offida, a partire da una ricetta tipica che è quella del chichì ripieno: è una focaccia gustosa e saporita farcita con tonno, alici, carciofini e peperoni, originaria del borgo e con una ricetta antichissima. Gustosi anche i funghetti che sono un dolce tipico della tradizione marchigiana, da assaggiare sorseggiando un bicchiere di Passerina Passito. La Passerina è uno dei tre vini tipici del territorio, gli altri due sono il Rosso e il Pecorino, sono tutti e tre compresi nella denominazione di origine controllata e garantita Offida.
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