Riace, o Riàci nella variante calabrese del siciliano e in greco-calabro, si trova a Reggio Calabria ed è nota per i “suoi” bronzi. Chi ancora non li avesse presenti prima del 2015, anno di Expo Milano 2015, li ha certamente poi conosciuti per via di un’annosa polemica legata alla coraggiosa proposta di trasportare questi due prestanti uomini in bronzo a Milano, nel sito di Expo, a Rho, per farli ammirare al mondo intero che è effettivamente transitato nei sei mesi di manifestazione. Come molti sapranno, i Bronzi di Riace sono sempre rimasti a casa propria, che non è questo comune italiano di 2.343 abitanti che gli dà il nome, perché si trovano a Reggio Calabria. A Riace sono stati trovati nel 1972 e sono due statue bronzee di epoca greca.
I due figuri in metallo compiono l’anniversario del loro ritrovamento il 16 agosto, nel 2022 saranno passati 50 anni dall’evento. Erano nei pressi di Riace Marina. Sono fin da subito stati riconosciuti come dei veri e propri capolavori di scultura e importante testimonianza del livello di raffinatezza raggiunto dall’arte greca nell’età classica.
Ad oggi non c’è una sola versione ma tante ipotesi sulla provenienza e sugli autori delle statue e non ci sono elementi che permettano di attribuire in modo certo queste opere ad una persona, sono ancora quindi senza passato questi due guerrieri, uno giovane e uno vecchio, alti circa 2 metri, il primo 198 cm e il secondo 197. Sono databili al V secolo a.C. e dal 2013 sono conservati gelosamente – è il caso di dirlo, visto quanto successo per Expo 2015 – presso il Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria.
Prima sono stati trovati e rimossi con delicatezza, poi hanno passato tre anni presso Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, e negli altri anni sono stati sottoposti a numerosi lavori di restauro, come è normale che sia essendo opere davvero antiche e molto pregiate.
Il nome di questa cittadina si pensa derivi dal greco-bizantino Ryaki ossia piccolo ruscello ma c’è anche chi sostiene che il termine abbia radici nell’Amarico, lingua in cui ruha significa respiro, vento, e si associa ad un suffisso indicativo di località (-ake, -adi). In questo caso si dovrebbe leggere “Ruha-ake” e significherebbe “il posto del vento”.
Nel 1562 la città esisteva eccome e aveva anche una cinta muraria con tre porte d’accesso: la Porta di Santa Caterina, la Porta di Sant’Anna e la Porta dell’Acqua. A 8 Km, procedendo sulla costa, era stata costruita anche la Torre di Casamona per prevenire le incursioni turche che sono poi effettivamente state documentate verso il 1583. Facciamo un salto avanti nel raccontare la storia di Riace, a quando è diventata famosa davvero, nel mondo, a seguito del ritrovamento, nel 1972, dei bei Bronzi. Si parla di questa cittadina, oltre che per queste due belle statue greche, anche per la sua tradizione di accoglienza verso i migranti che arrivano sulla nostra penisola.
Dal 1999, con la nascita dell’associazione Città Futura, Riace è una cittadina sensibile e impegnata, non con una ma con cinque associazioni perché successivamente ne sono arrivate altre quattro: A sud di Lampedusa, Il Girasole, Real Riace e Riace Accoglie. Possiamo parlare di un progetto pilota nazionale e internazionale.
Un paese in festa, è sempre interessante da visitare, per fare un tuffo nelle tradizioni locali che nella vita di tutti i giorni sono a volte difficili da riconoscere o scovare. Una festa sentita a Riace è quella dei santi medici Cosma e Damiano, a fine settembre.
Si fa una bella cerimonia con i devoti che vengono da tutta la Regione Calabria, e non solo, raggiungendo il santuario a piedi per l’ultimo miglio, ringraziando i due santi con doni, canti e danze. Una delle particolarità di questa celebrazione è che viene festeggiato anche il braccio di san Cosma, la seconda domenica di maggio.
Tra le numerose strutture alberghiere che esistono in città o nei pressi, eccone alcune. Da vagliare anche l’opportunità di usufruire di un appartamento in affitto, a volte più comodo soprattutto per famiglie o gruppi. Tra gli hotel c’è “Il Partenone Resort” e “Hotel Federica”, e per gli amanti del campeggio, il “Villaggio Camping Faro Punta Stilo”, attrezzato e accogliente. Se siamo già da quelle parti, ecco cosa vedere il Calabria e un consiglio per i golosi di pesce: andate Chianalea di Scilla
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