Visso è nelle Marche ed è stato al centro delle cronache perché distrutta dal terremoto. Non ha mai mollato da quel momento ed è tornato a vivere, ad accogliere, ad essere una bella meta di vacanza in una Regione che sfoggia molte perle meritevoli di attenzione anche se rimaste segnate dalle conseguenze della terra che trema. Andiamo a vedere come si arriva a Visso e cosa questo comune ci offre, oltre ad un calore ospitale e autentico da parte degli abitanti.
In dialetto locale si dice Vissu, con la “u”, Questo comune italiano supera di poco la cifra di mille abitanti e si trova nella provincia di Macerata, nelle Marche, molto vicino però anche alla Regione Umbria. Il territorio in sui è stato fondato questo paese è attraversato dallo spartiacque Tirreno-Adriatico, ricade quindi per buona parte nel bacino idrografico del fiume Nera, un affluente del Tevere che nasce sui Monti Sibillini e attraverso le Gole della Valnerina proseguendo il suo percorso verso Terni.
Il paesaggio attorno a Visso è molto vario, comprende delle vallate dolci ed altre più aspre, ci sono colline e montagne dai versanti ripidi e dalle discese brusche ma anche delle curve del territorio più accoglienti e morbide.
L’altitudine di questo territorio è compresa tra i 600 metri circa del fondovalle e i 1800 metri del Monte Cardosa. Visso ha anche un’exclave, una sorta di “succursale geografica amministrativa”, identificabile nella frazione di Cupi, compresa tra i comuni di Pieve Torina, Fiordimonte, Acquacanina e Ussita, una peculiarità di questo Paese noto oggi più per le ferite subite che per le sue bellezze sopravvissute. Ma le cose possono cambiare.
Nel gennaio 2018 ha riaperto la strada provinciale 209 “Valnerina” che collega Marche e Umbria, tra i Comuni di Visso e Preci, senza limitazioni orarie e di portata dei veicoli. Questo rende Visso raggiungibile in macchina senza problemi ed è bene approfittarne il prima possibile per andare a visitare la cittadina e i suoi dintorni. La strada che percorreremo per andare a scoprire i tesori di questo paesino è la stessa che era stata chiusa a seguito della scossa di terremoto del 30 ottobre 2016 che aveva causato un fronte franoso di 4,5 chilometri e la caduta di circa 60 mila metri cubi di massi e detriti, tanto da deviare il corso del fiume Nera.
Una apertura parziale della circolazione era già stata fatta nell’autunno del 2017 ma oggi la riapertura è totale e questo significa molto per Visso e per tutti coloro che vogliono raggiungerla perché ci abitano o perché vogliono, da turisti, conoscerla meglio.
Ci sono alcuni edifici religiosi e altri civili da vedere a Visso, scorriamo l’elenco soffermandoci solo su quelli più meritevoli come la gotica Collegiata di Santa Maria, chiesa fondata nel 1256, costruita sulla pieve originaria del 1143 ma completata solo verso la metà del XIV secolo. Questa bella struttura romano gotica ospita opere d’arte notevoli fra cui affreschi trecenteschi di scuola umbro-marchigiana e di scuola giottesco-riminese. Sempre a Visso c’è anche un gioielli dell’architettura rinascimentale del Cinquecento nelle Marche: il Santuario di Maceret. Si tratta di una costruzione a 10 km dal paese sul solitario e panoramico altopiano di Macereto, una struttura bianca intorno alla statua della Madonna, lì venerata già dal XIV secolo.
Da vedere c’è ancora un’altra chiesa, sempre gotica, quella di Sant’Agostino che è anche sede del Museo-Pinacoteca Diocesano, noto perché ha ospitato una collezione di manoscritti del poeta recanatese Giacomo Leopardi, tra cui il celebre sonetto “L’Infinito”. Ci sono altre chiese minori a cui possiamo dare una occhiata tra cui quella di San Francesco, romanico-gotica, la Chiesetta della Concezione, San Giovanni, Madonna di Cardosa, Santa Croce, San Girolamo.
Tra gli edifici non religiosi da vedere a Visso consiglio innanzitutto la cinta Muraria, risalente al Medioevo e che circonda ancora in gran parte l’abitato culminando nella Rocca. Ha quattro porte – Santa Maria, Ponte Lato, S.Angelo, Ussitana – arricchite da stemmi. Oltre al campanile, Visso ha un simbolo anche civile e non può essere che la Rocca di San Giovanni, ciò che rimane della fortificazione del borgo di origine distrutto dal terremoto del 1328.
Passeggiando per il paese si può sostare nella trapezoidale Piazza Martiri Vissani su cui si affacciano la Chiesa Collegiata, il Museo e il Palazzo dei Governatori, da vedere consiglio anche il Palazzo dei Priori, a tre arcate sul fiume, con un bel portale gotico, interessanti finestre rinascimentali e un orologio a due quadranti.
Tra i tanti palazzi di Visso, anche Palazzo Leopardi, la residenza estiva di lontani parenti di Giacomo Leopardi, e il Palazzo del Divino Amore, ex convento francescano del XIV secolo, fino al 2016 sede legale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
La scossa di terremoto del 30 ottobre del 2016 ha lasciato ai tempi un paese fantasma, ferito nel profondo. Ai tempi il centro storico era stato dichiarato totalmente inagibile, anche la frazione di Villa Sant’Antonio era stata colpita duramente dal sisma. Feriti anche la chiesa, il campanile, e molti palazzi. Oggi però Visso è collegato, ospitale e ha tanto da raccontare, a testa alta.
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