Civita di Bagnoregio: come arrivare e cosa vedere


Civita di Bagnoregio

Si raggiunge attraversando un ponte di 200 metri, è a rischio di spopolamento continuo ma ammirata da parecchi turisti che la raggiungono nella bellissima Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo. Stiamo parlando di un piccolo borgo prezioso, Civita di Bagnoregio, situato in Lazio, la cui fama è però internazionale e crescente, nonostante sia stato spesso definito “paese che muore”, “la città che muore” perché i suoi abitanti, quelli 12 mesi su 12, sono davvero pochissimi, qualche decina ad esagerare.



Nell’Alto Lazio, vicino all’Umbria, sorge su una collina da cui domina il paesaggio ma non è al sicuro perché anche lì viene minacciato dall’erosione, oltre che dallo spostamento dei suoi abitanti verso le città più comode e popolate.

Grazie ai tanti turisti che hanno colto la sua magia, e a quelli che la coglieranno nei prossimi mesi, questo borgo fuori dal tempo, e anche in una posizione alquanto coraggiosa, sta rinascendo. E’ un continuo dosare popolarità e riservatezza perché Civita di Bagnoregio ha un equilibrio fragile e se venisse davvero invaso, non riuscirebbe a reggere l’assalto. Con delicatezza, quindi, andiamo a visitarlo per scoprire cosa nasconde, consapevoli che stiamo per visitare la località che ha ispirato Hayao Miyazaki quando ha disegnato il suo capolavoro “La città incantata”.

Civita di Bagnoregio: come arrivare

Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro sono le due valli che abbracciano il paesino e che portano fino al Lago di Bolsena. Per raggiungerlo possiamo utilizzare l’auto, opzione più comoda e veloce, oppure percorrere per lo meno un primo tratto in treno per poi proseguire in pullman.

Sulle quattro o sulle due ruote da Nord si sta sulla A1 in direzione di Roma e Da Firenze ci si dirige a Bagnoregio in circa 2 ore mentre da Sud, dopo aver lasciato l’A1 al casello di Orvieto, si continua sulla statale Roma-Bagnoregio, per circa due ore. In treno le stazioni di riferimento sono Viterbo ed Orvieto, poi si prosegue con i bus delle linee COTRAL. Anche chi arriva da lontano, può prendere il treno e il bus per l’ultimo tratto, dopo essere atterrato a Roma.

Civita di Bagnoregio: cosa vedere

A Civita si accede solo passando per il Comune di Bagnoregio, percorrendo un lungo ponte che collega due colline. Ci da il benvenuto una statua suggestiva, da lasciare alla spalle per continuare la nostra visita. Lo spettacolo inizia subito, in questo percorso sospeso verso la nostra destinazione perché già da qui possiamo ammirare un paesaggio straordinario sulle colline del Lazio, con dolci valli scavate dai millenni trascorsi, vento e acqua in combinazione, di comune accordo, le hanno modellate sapientemente.

Il vero ingresso in città lo si fa attraversando Porta Santa Maria, una delle cinque porte del borgo, oggi l’unica che possiamo vedere e oltrepassare perché le altre sono ormai fuori uso, non solo per il passare del tempo ma anche per l’erosione e gli smottamenti che colpiscono queste colline e le mettono in pericolo. Unica ma ottima rappresentante della ricchezza di un tempo, Porta Santa Maria si mostra ai turisti che la raggiungono con una bellezza semplice che colpisce, decorata con leoni che schiacciano alcune figure umane, raffigurazione metaforica degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni.

L’ingresso al centro storico è a pagamento, proprio per preservarne la fragilità e poter svolgere quei lavori di restauro e di stabilizzazione che sono necessari per mantenere il borgo visitabile. E’ palese l’origine medioevale di questo insediamento, dai primi passi che si compiono al suo interno. Ci si trova ad orientarsi tra stretti vicoli in salita su un colle che creano un labirinto minuscolo ma avventuroso.

Mentre si cerca un percorso si raggiungono i palazzi più preziosi come quelli dei Colesanti e dei Bocca, costruzioni in stile nobiliare che le più importanti famiglie del viterbese hanno voluto realizzare nel corso del Rinascimento. Nel Palazzo degli Alemanni oltre all’architettura possiamo ammirare anche l’interno e il contenuto, visitando il Museo geologico e delle frane, un originale esperimento che unisce in un solo polo diverse discipline anche poco simili tra loro come la geologia, la sismologia e l’archeologia, con un focus sulla piaga di Civita, il dissesto archeologico.

Civita di Bagnoregio

Per orientarci meglio nel piccolo centro possiamo prendere come riferimento la piazza principale, piazza San Donato, con la chiesa cinquecentesca che sorge sui resti di un antichissimo tempio etrusco e custodisce un crocifisso ligneo in stile fiammingo di fine XVI secolo. Esplorando senza fretta tutti i possibili anfratti del centro, arriviamo al Belvedere, uno slargo che ci dà modo di ammirare la Valle dei Calanchi, direttamente da uno strapiombo.

Cosa fare a Civita di Bagnoregio

In estate si concentrano gli appuntamenti più interessanti ma anche l’autunno e il periodo di Natale possono essere dei momenti piacevoli da trascorrere nel Borgo in festa. La Festa della Castagna, come è ovvio che sia a ottobre e il Presepe Vivente nelle vacanze di Natale, per il resto passiamo a giugno, con il Palio della Tonna, che si ripete a settembre, e con la manifestazione Civit’Arte che si tiene ad agosto. Per i buongustai è sempre un buon periodo perché nonostante le ridotte dimensioni del borgo, possiamo trovarvi numerose osterie e ristoranti con piatti umbro-laziali indimenticabili che concorrono a rendere questa meta davvero speciale.

Pubblicato da Marta Abbà il 12 Marzo 2020