A Pratica di mare c’è un bel castello, c’è molta storia, c’è arte, c’è gusto. Siamo in una frazione del comune di Pomezia, in provincia di Roma, in un luogo che molti conoscono per via dell’Aeroporto Militare e della stazione meteo ma che ha molto altro da raccontare. Purtroppo, cercandolo on line, si devono sfogliare molte, troppe, pagine di ricerca, per arrivare a cogliere il valore di questa località. Ecco perché è bene darle spazio e non soffermarsi sull’apparenza, anzi, su associazioni come Pratica di mare=previsioni del tempo. Basta fare due passi per il centro abitato, fatto di stradine che indicano il castello, per capire che vale la pena di visitare la cittadina da turisti.
Questo paesino sorge sui resti di Lavinium, lo si è scoperto grazie agli studi archeologici del 1957 condotti dall’Università di Roma. Questa Lavinium, secondo il mito, sarebbe stata fondata da Enea proprio in questa zona e dove oggi c’è il centro storico, ai tempi del nostro eroe c’era l’acropoli dell’antica città latina.
Il borgo si sviluppa nelle vicinanze del castello, che poi andiamo a visitare, e in un certo senso ne è dipendente anche se è stato più volte sistemato e progettato dal punto di vista urbanistico. E’ piacevole girarvi e non mancano chiese e piazzette da visitare.
Ha l’aspetto da paese rinascimentale, la chiesa più importante è quella di San Pietro Apostolo, da vedere c’è anche la chiesa di San Pietro Apostolo, con l’omonima tela intitolata al santo sull’altare maggiore. Chi è in cerca di musei, trova il museo di Pratica di Mare, a 150 metri dal paese.
Sorta sulle rovine dell’antica Lavinium, fondata da Enea se ci piace crederlo, Pratica di mare intreccia la sua storia, in tempi più recenti, con quella della Famiglia Borghese che nel 1617 ha acquistato dai Principi Massimo il Feudo conservandone la proprietà sino ad oggi. Ovvio che ne ha condizionato lo sviluppo sia dal punto di vista architettonico e urbanistico, sia dal punto di vista economico e turistico.
Il castello di Pratica di mare è molto noto, è stato costruito tra il XII e il XIV secolo ma negli anni è stato più volte modificato tanto che oggi non è così facile rievocare le sue forme originali. Si dice che fosse composto da un Palazzo a forma di pentagono irregolare, che racchiudeva una torre, poi c’erano delle mura robuste che circondavano il tutto.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi hanno distrutto in uno dei tanti loro bombardamenti, la bella torre, molto alta, e crollando essa ha distrutto il Palazzo, mai più ricostruito, purtroppo. A inizio Novecento il Principe Camillo Borghese ha riqualificato il Borgo partendo dal Castello ma al contempo ha anche fatto creare l’Antica Fabrica di ceramica.
Un accenno all’aeroporto militare Mario de Bernardi situato a Pratica di Mare dove si trovano anche degli importanti centri che ogni giorno, più volte al giorno, ci forniscono informazioni meteo spesso consultabili anche da smartphone. Fanno il bello e il cattivo tempo? Sì, in un certo senso sì. Mi riferisco alla stazione meteorologica, alla sede centrale del Servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare presenti in questa località assieme a tanti altro reparti dell’Aeronautica Militare, ma anche di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri.
Una volta vista questa cittadina si può fare un salto a visitare il capoluogo di provincia senza restare delusi. Pomezia deve il suo nome ad un’antica città volsca o latina, Suessa Pometia, forse ci si voleva riferire alla “città dei pomi” (frutti) ma ci sono anche altre ipotesi altrettanto credibili-
Pomezia è una città che è stata progettata a tavolino a livello urbanistico, secondo gli stilemi del fascismo, non solo nelle sue forme e nelle strade ma anche per quel che riguarda i materiali, ma assomiglia ad uno dei tanti borghi contadini che ci sono nel nostro Bel Paese, con le strade principali che si incontrano nella piazza principale della città.
Camminare per il centro di Pomezia è piacevole e si può ammirare la Torre Comunale, post seconda Guerra Mondiale, l’ex Casa del Fascio e la Chiesa madre. C’è anche la piazza di San Benedetto da Norcia (o piazza del Mercato) dove si trova il Monumento ai caduti di Nassirya, e una fontana conosciuta come Fontana contraerea.
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