Profilassi antimalarica, come si fa: consigli su come attuare una buona profilassi antimalarica in grado di abbassare drasticamente il rischio di contrarre la malaria.
La profilassi antimalarica consiste principalmente in una protezione primaria, nella chemioprofilassi e nell’entomoprofilassi. In questa pagina vi spiegheremo come attuare una buona profilassi antimalarica, in particolar modo con la protezione primaria e l’entomoprofilassi.
Profilassi antimalarica – chemioprofilassi
La chemioprofillassi consiste nell’assunzione di farmaci durante l’intero soggiorno e anche per il periodo successivo all’esposizione. I farmaci assunti sono in grado di eliminare il parassita inoculato a seguito di una puntura di zanzara. Come premesso, vanno presi durante l’intero soggiorno e anche per un periodo successivo.
Profilassi antimalarica – l’entomoprofilassi
Le misure di entomoprofilassi sono tese a impedire che la zanzara localizzi l’ospite umano e/o riesca ad effettuare su di lui il pasto di sangue. L’entomoprofilassi comprende tutte le pratiche di protezione primaria, cioè tutti quei comportamenti atti a evitare a priori la “puntura” della zanzara.
La malaria non è l’unica malattia trasmessa all’uomo attraverso la puntura delle zanzare infette del genere Aedes. L’entomoprofilassi antimalarica protegge il viaggiatore da altre malattie virali come la febbre dengue, la chikungunya e la febbre Rift Valley.
Si tratta di comportamenti preventivi da adottare durante la permanenza in Paesi dove è presente la malaria così da limitare i rischi di contrarre la malattia.
In particolare, i viaggiatori che si recano in Paesi in cui la malaria è endemica (vedete l’immagine in alto, nelle nazioni contrassegnate in blu inteso, la malaria è molto diffusa), dovrebbero: