Panchine giganti in Piemonte: dove sono, cosa sono e come arrivarci

Negli ultimi anni le panchine giganti del Piemonte sono diventate una vera e propria attrazione turistica. Colori accesi, forme monumentali e posizioni panoramiche rendono queste installazioni un richiamo irresistibile per chi ama il turismo lento, la natura e le esperienze fuori dal comune.

Ma cosa sono davvero queste panchine? Dove si trovano? E come si possono raggiungere?

Nate come un’idea creativa e fuori scala, le Big Bench sono diventate in breve tempo simbolo di una nuova forma di scoperta del territorio: più lenta, consapevole e adatta a tutte le età.

In Piemonte ne esistono ormai decine, dislocate in colline, vigneti, piccoli borghi e punti panoramici da togliere il fiato. Ogni panchina è diversa, ogni vista è unica, e ogni visita regala un momento di meraviglia.

In questa guida ti portiamo alla scoperta delle panchine giganti in Piemonte: ti spiegheremo cosa sono, dove si trovano, come arrivarci e perché vale davvero la pena includerle nel tuo prossimo viaggio.

Che tu sia un fotografo, un amante della natura o semplicemente in cerca di un’esperienza originale, qui troverai tutto ciò che ti serve per pianificare il tuo itinerario tra arte e paesaggio.

Cosa sono le Panchine Giganti e perché attirano così tanti viaggiatori

Panchina gigante arancione panoramica su una collina verde in Piemonte

Le Panchine Giganti, conosciute anche come Big Bench, sono enormi installazioni colorate che si trovano sparse in diverse regioni italiane, con una presenza particolarmente significativa in Piemonte.

Queste panchine, alte circa due metri, sono posizionate in punti panoramici, spesso immersi tra le colline o affacciati su vallate, offrendo una vista spettacolare e un’esperienza visiva fuori scala. Il loro obiettivo non è solo estetico: sono pensate per farci sentire di nuovo bambini, osservando il mondo da una prospettiva insolita.

Il progetto nasce nel 2010 dall’idea dell’artista e designer americano Chris Bangle, trasferitosi tra le colline piemontesi dopo aver lavorato per grandi marchi automobilistici.

La sua prima panchina gigante è stata posizionata a Clavesana, in provincia di Cuneo, e da lì ha preso il via un movimento che ha dato vita a oltre 250 installazioni (e in costante crescita), molte delle quali proprio in Piemonte.

L’iniziativa è oggi coordinata dalla Big Bench Community Project (BBCP), una fondazione che promuove non solo l’arte e la creatività nel paesaggio, ma anche il turismo sostenibile.

Ogni panchina è realizzata con materiali locali, costruita grazie al contributo delle comunità del posto e installata in modo da valorizzare scorci poco conosciuti.

È un modo diverso per scoprire il territorio, spesso lontano dalle mete turistiche più affollate, favorendo l’economia locale e l’autenticità dei borghi.

Un progetto tra arte, paesaggio e turismo slow: la storia delle Big Bench

Le Big Bench non sono semplici arredi giganti. Rappresentano una nuova filosofia di viaggio: il turismo lento, fatto di tappe brevi, osservazione attenta e connessione con il luogo.

L’idea è quella di prendersi una pausa dalla frenesia, sedersi, guardare il panorama e apprezzare la bellezza semplice di un tramonto sulle colline o del silenzio in alta quota.

Il fatto che siano così grandi non è solo un vezzo artistico: è una scelta simbolica. Salire su una panchina fuori scala significa cambiare prospettiva, tornare bambini, e riscoprire lo stupore per le cose semplici.

Ogni panchina è diversa: cambiano i colori, le dimensioni, i materiali e il panorama che si apre davanti. Alcune sono accessibili facilmente in auto, altre richiedono brevi escursioni a piedi o in bici. In ogni caso, raggiungerle diventa parte dell’esperienza stessa.

E ogni panchina ha un timbro dedicato: un vero e proprio passaporto da collezionare, con cui i visitatori possono documentare il proprio itinerario.

Grazie alla rete BBCP, ogni installazione è inserita in un circuito ufficiale, consultabile online, e chiunque può proporre la creazione di una nuova panchina, purché vengano rispettati i criteri della fondazione. Questo rende il progetto vivo, partecipato e in continua evoluzione.

Un’iniziativa artistica che si trasforma in un movimento sociale e culturale, capace di far scoprire il Piemonte – e non solo – in modo autentico e sostenibile.

Dove si trovano le Panchine Giganti in Piemonte: zone e province coinvolte

Il Piemonte è senza dubbio la regione che ospita il maggior numero di Panchine Giganti in Italia. La prima fu installata a Clavesana, ma oggi l’intera regione è disseminata di queste coloratissime strutture.

Le province più ricche di Big Bench sono Cuneo, Asti e Alessandria, seguite da Torino, Biella e Verbano-Cusio-Ossola. In ognuna di queste aree, le panchine sono collocate in punti strategici, dove il paesaggio regala scorci spettacolari, spesso tra colline, vigneti, boschi e borghi antichi.

Tra le mete più amate dagli escursionisti e dai turisti troviamo sicuramente le Langhe. Questa zona, famosa per i suoi vini e i suoi panorami ondulati, è la cornice perfetta per una Big Bench. A Monforte d’Alba, La Morra, Barolo e Dogliani si trovano alcune delle panchine più fotografate dell’intero circuito.

I colori vivaci delle installazioni contrastano con il verde dei vigneti e il cielo limpido, creando un impatto visivo sorprendente.

Altre zone da non perdere sono le colline del Monferrato e del Roero, dove le Big Bench sono immerse in un paesaggio rurale ancora intatto. Spostandosi più a nord, anche il Biellese e il Canavese offrono numerose opportunità per ammirare queste panchine giganti, spesso raggiungibili tramite sentieri panoramici o percorsi cicloturistici.

Dalle Langhe al Biellese: le province dove puoi sederti su una Big Bench

Ogni provincia piemontese ha almeno una Big Bench, ma alcune sono veri e propri “paradisi” per gli appassionati del progetto. La provincia di Cuneo è la regina assoluta, con oltre 50 panchine sparse tra Langa, Alta Langa e valli alpine.

Qui si possono pianificare veri e propri itinerari tematici, visitando più panchine in un solo weekend, abbinando il tutto a degustazioni di vino, visite in cantina e passeggiate tra i noccioleti.

Nel Monferrato, tra Asti e Alessandria, si trovano panchine immerse tra campi di girasoli e vigneti Patrimonio UNESCO. Alcune, come quelle di Rosignano Monferrato o Castagnole Monferrato, sono facilmente raggiungibili e offrono viste spettacolari al tramonto.

In provincia di Torino, invece, le panchine sono spesso collocate in contesti montani, ideali per chi ama il trekking e i percorsi più impegnativi, come a Pragelato o Usseaux.

Nel Biellese, alcune Big Bench sono state posizionate in quota, regalando un punto di osservazione unico su montagne e vallate. È il caso, ad esempio, di Sordevolo o Oropa. Anche il VCO (Verbano-Cusio-Ossola), più vicino ai laghi, ospita panchine spettacolari, come quella di Miazzina, che guarda verso il Lago Maggiore.

Grazie alla mappa ufficiale della Big Bench Community Project, disponibile online e anche in app, è possibile tracciare il proprio itinerario personalizzato. Molti visitatori, infatti, collezionano timbri su un apposito passaporto, visitando una panchina dopo l’altra.

È un modo divertente, economico e autentico per scoprire il Piemonte meno conosciuto, ma ricchissimo di fascino e bellezza.

Come arrivare alle Panchine Giganti: percorsi, parcheggi e accessibilità

Una delle domande più frequenti che si pongono i viaggiatori è: come si raggiungono le Panchine Giganti? Fortunatamente, la maggior parte delle Big Bench in Piemonte è facilmente accessibile, anche se ogni panchina ha le sue particolarità.

Alcune si trovano vicino al centro abitato e sono raggiungibili in auto con parcheggio a pochi metri di distanza, mentre altre richiedono una breve passeggiata o un trekking leggero.

In linea generale, per organizzare al meglio la tua visita è consigliato consultare il sito ufficiale della Big Bench Community Project, dove troverai una mappa interattiva con informazioni dettagliate su ogni panchina: località, coordinate GPS, livello di difficoltà per raggiungerla e tipo di percorso.

Inoltre, molte Pro Loco e Comuni hanno affisso cartelli e segnaletica lungo i sentieri, rendendo il tragitto semplice anche per chi non è esperto di escursioni.

Per chi ama le due ruote, molte Big Bench sono parte di itinerari cicloturistici. Le colline del Piemonte, con i loro saliscendi dolci e i panorami spettacolari, sono perfette per esplorazioni lente in e-bike o mountain bike. In alcuni casi, sono stati realizzati percorsi ad anello che toccano più panchine nello stesso giorno, ideali per gite giornaliere o weekend all’aria aperta.

Consigli pratici per raggiungerle a piedi, in auto o in bici

Se preferisci la comodità, ti farà piacere sapere che molte panchine – soprattutto quelle nei borghi più turistici – sono raggiungibili in auto, con parcheggi gratuiti o a pagamento a breve distanza. Ad esempio, le Big Bench di Barolo, La Morra o Dogliani sono posizionate in punti strategici, ben collegati e adatti anche a famiglie con bambini piccoli o persone con mobilità ridotta.

Se invece cerchi un’esperienza più immersiva, ti consigliamo le panchine raggiungibili solo a piedi o in bici. Alcuni esempi suggestivi sono le installazioni di Prunetto, Monastero Bormida o Serralunga di Crea, dove potrai goderti il silenzio, la natura e viste mozzafiato lontano dal traffico. In questi casi, è bene indossare scarpe da trekking, portare acqua e magari consultare prima il meteo locale.

Un dettaglio importante: le panchine non sono sempre accessibili in ogni stagione. Alcune, in zone collinari o montane, possono essere difficilmente raggiungibili in inverno o dopo piogge intense. È consigliabile informarsi in anticipo tramite le pagine social del progetto Big Bench o contattando i punti informativi locali.

Infine, ricorda che le Big Bench sono pensate per un turismo rispettoso. Evita di salire con scarponi sporchi, di danneggiarle o lasciare rifiuti. La tua visita sarà ancora più bella se contribuirai a mantenere intatto il paesaggio.

E se hai tempo, porta con te il passaporto ufficiale delle Panchine Giganti: troverai una casetta in legno con il timbro per ogni panchina. Un ricordo autentico di ogni tappa del tuo viaggio fuori scala.

Panchine Giganti e Langhe: l’abbinamento perfetto tra natura e vino

Tra tutte le aree del Piemonte che ospitano le Panchine Giganti, le Langhe rappresentano probabilmente l’accoppiata più suggestiva. Qui, il progetto Big Bench si intreccia con un paesaggio già di per sé iconico: colline armoniose, filari di vite ordinati come ricami, borghi antichi appollaiati sulle alture.

È proprio in questo contesto che le panchine trovano la loro massima espressione scenografica. Sedersi su una Big Bench in Langhe significa abbracciare con lo sguardo un intero patrimonio culturale e naturalistico.

In località come La Morra, Monforte d’Alba, Barolo e Monchiero, le panchine sono posizionate in punti panoramici spettacolari. Offrono una visuale a 360° sui vigneti patrimonio UNESCO e sui paesaggi che hanno reso questa zona famosa nel mondo.

È facile capire perché molti visitatori scelgano proprio le Langhe come punto di partenza per il loro itinerario tra le panchine giganti.

L’esperienza può essere arricchita con una visita in cantina o un tour enogastronomico. Molti produttori di vino della zona accolgono i turisti con degustazioni di Barolo, Barbaresco, Dolcetto e Nebbiolo, abbinati a piatti tipici della cucina piemontese.

Il risultato è un’esperienza completa: visiva, olfattiva e gustativa. Si parte dal paesaggio, si passa alla fotografia sulla panchina e si finisce con un calice di vino al tramonto.

Itinerario consigliato tra colline, cantine e installazioni spettacolari

Un itinerario perfetto per un weekend nelle Langhe potrebbe iniziare a Dogliani, sede di una delle prime Big Bench del progetto. Dopo una sosta fotografica e un po’ di relax, ci si può dirigere verso Monforte d’Alba, dove la panchina offre una delle viste più emozionanti dell’intero circuito.

Qui è anche possibile visitare l’Auditorium Horszowski, uno dei teatri all’aperto più suggestivi d’Italia.

Proseguendo verso Barolo, ci si immerge nel cuore della cultura vinicola piemontese. Oltre alla panchina, qui si trovano il WiMu (Museo del Vino), il Castello Falletti e numerose enoteche.

Da Barolo si può salire verso La Morra, altra tappa imperdibile, sia per la panchina sia per il suo belvedere unico. Ogni sosta può essere arricchita con pranzi e cene in agriturismo, degustazioni guidate o picnic tra i filari.

Molte delle panchine giganti in Langhe sono raggiungibili a piedi attraverso sentieri ben segnalati o strade sterrate percorribili in bici. Per chi ama camminare, è possibile creare percorsi ad anello che collegano più panchine in una sola giornata.

Alcuni Comuni, inoltre, organizzano eventi stagionali legati al progetto Big Bench: tour guidati, festival della fotografia, camminate eno-panoramiche.

Se vuoi vivere un’esperienza autentica tra natura, arte e vino, le Panchine Giganti nelle Langhe sono la scelta ideale. Non solo per le foto da pubblicare, ma per i ricordi che rimangono impressi tra le curve delle colline e il profumo del mosto nell’aria. Un vero viaggio fuori scala, dentro l’anima del Piemonte.

Perché visitarle: esperienze, fotografie e turismo consapevole

Le Panchine Giganti non sono solo oggetti curiosi da fotografare: sono il simbolo di un nuovo modo di viaggiare, più lento, più autentico, più vicino alle comunità locali. Chi sceglie di visitare queste installazioni lo fa spesso con uno spirito diverso dal classico turismo “mordi e fuggi”.

Qui non si viene per spuntare una meta dalla lista, ma per assaporare il paesaggio, camminare tra le vigne, godersi la luce del tramonto e scoprire angoli nascosti d’Italia.

Dal punto di vista fotografico, le Big Bench offrono opportunità straordinarie. La loro posizione strategica permette di scattare immagini panoramiche mozzafiato: colline, cieli infiniti, campi in fiore o distese di neve, a seconda della stagione.

Il contrasto tra i colori accesi delle panchine e il contesto naturale esalta le immagini, rendendole perfette per un post sui social o per il proprio diario di viaggio. Le panchine diventano cornici per momenti condivisi: un abbraccio, un salto, un panorama riflessivo.

Ma c’è di più. Ogni visita contribuisce a sostenere il turismo consapevole e sostenibile. Le Big Bench sono spesso realizzate da associazioni locali, con materiali del territorio, e il ricavato dei passaporti ufficiali o delle mappe distribuite nei comuni contribuisce a progetti culturali, ambientali o di valorizzazione paesaggistica. Visitare una panchina gigante significa anche investire in un borgo, acquistare in una bottega locale, mangiare in una trattoria di paese.

Un simbolo del Piemonte autentico da vivere e condividere

In un’epoca in cui tutto corre veloce, le panchine giganti del Piemonte ci invitano a rallentare. Salire su una Big Bench non è solo un gesto fisico, ma un invito a cambiare punto di vista.

A guardare il mondo con occhi nuovi, magari più leggeri, come quando si era bambini. In questo senso, ogni panchina rappresenta una tappa di introspezione, bellezza e semplicità.

Non serve un budget elevato per vivere questa esperienza. Non servono prenotazioni, né itinerari rigidi. Basta scegliere una zona, consultare la mappa ufficiale delle Panchine Giganti, e partire.

Si può decidere di visitarne una o costruire un intero itinerario su misura. E ogni volta che ci si siede, si capisce perché queste strutture continuano ad attirare persone da tutta Italia (e non solo).

Chi viaggia tra le Big Bench porta con sé non solo fotografie spettacolari, ma anche storie, incontri, profumi e dettagli che solo un viaggio lento e consapevole può offrire. Le panchine diventano così punti di connessione tra luoghi, emozioni e comunità. Per questo, più che un semplice trend turistico, sono un vero fenomeno culturale che unisce arte, paesaggio e umanità.

Panchine Giganti in Piemonte: una mappa per il tuo viaggio fuori scala

Visitare le panchine giganti in Piemonte è molto più di un semplice tour fotografico: è un’esperienza che unisce natura, arte, semplicità e autenticità.

Ogni panchina è un invito a rallentare, a guardare il paesaggio da una prospettiva nuova e a riscoprire il valore dei luoghi meno noti, ma pieni di storie e bellezza. E grazie alla fitta rete di installazioni distribuite in tutta la regione, è possibile costruire un vero e proprio itinerario personalizzato, perfetto per ogni stagione.

Che tu decida di visitare una sola Big Bench o di organizzare un intero weekend tra le colline delle Langhe, il Monferrato o il Biellese, ti troverai immerso in un viaggio “fuori scala” nel vero senso della parola. Fuori scala rispetto alla fretta, al turismo di massa, alla superficialità. Qui si viaggia piano, si osserva, si respira. E ci si emoziona.

Per aiutarti nella pianificazione, la Big Bench Community Project ha creato una mappa ufficiale interattiva, sempre aggiornata, disponibile online e tramite app.

Grazie a questo strumento, potrai consultare tutte le panchine presenti sul territorio, con indicazioni su come raggiungerle, livelli di difficoltà, accessibilità e presenza del timbro per il passaporto. È il modo migliore per organizzare tappe, scoprire nuove installazioni e non perdere neanche una vista mozzafiato.

Se ancora non le hai viste, le Panchine Giganti ti aspettano. E se le conosci già, sai che ce n’è sempre una nuova da raggiungere. Magari da condividere con chi ami o da vivere in solitaria, con lo sguardo rivolto all’orizzonte. Perché la meraviglia, in fondo, è spesso una questione di prospettiva.

E su una Big Bench, tutto – anche la semplicità – diventa straordinario.