I ponti di Verona


ponti di Verona

Una città attraversata da un fiume ha un non so ché di speciale e non solo perché lo si può guardare dalle rive, ma anche per l’inevitabile presenza di ponti. I ponti di Verona sono un ottimo esempio di come queste strutture possano trasformarsi in attrazioni e opere d’arte, in elementi molto importanti per una città che si è sviluppata attorno ad un corso d’acqua.

Andiamo quindi a conoscere meglio i ponti di Verona più interessanti prendendo poi la scusa per visitare l’intera città, una delle più note anche all’estero e non solo per merito del balcone di Giulietta. A Verona ci sono parecchie cose da fare e anche sapori da scoprire e di cui innamorarsi. Per maggiori informazioni su cosa fare a Verona, vi rimando a un articolo del magazine di Expedia Explore che elenca le 20 cosa da non perdere in città. Concentriamoci invece ora sui suoi ponti …



I ponti di Verona: Ponte scaligero o Ponte di Castelvecchio

Conosciuto anche come Ponte di Castelvecchio, il Ponte Scaligero risale al 1354 – 1356, all’epoca in cui la città era governata da Cansignorio II della Scala, ed è una delle più imponenti ed ingegnose realizzazioni del Medioevo. Lo vedete in tutta la sua maestosità nella foto di apertura di questo articolo. E’ nato come via di fuga verso il Tirolo alla rocca di Castelvecchio: l’allora signore di Verona, Cangrande II, infatti, voleva assicurarsi una via di fuga verso nord, in caso di attacco alla sua fortezza di Castelvecchio in cui il ponte è integrato. E’ nato quindi come una costruzione militare e solo nel 1870 è stato aperto al pubblico ma durante la Seconda Guerra Mondiale, insieme agli altri ponti di Verona, è stato buttato giù dai tedeschi. Pochi anni più tardi è stato ricostruito e oggi possiamo ammirarne la struttura composta da tre arcate irregolari. Lungo più di 120 metri, il Ponte Scaligero ha una parte inferiore in marmo bianco e rosso e una parte superiore in mattoni in cotto, decorata con merlature a coda di rondine. Non c’è chiarezza sul nome di chi lo ha progettato ma, chiunque sia, è stato in grado di ideare un ponte che ha resistito indenne per cinque secoli, nonostante le molte piene dell’Adige.

I ponti di Verona: Ponte pietra

Il Ponte Pietra è un altro ponte molto noto di Verona e si trova vicino al Teatro Romano. Per molti è il migliore, il più scenografico, di certo è l’unico ponte romano rimasto in città. Colpiscono le sue dimensioni in corrispondenza alla sua struttura: è lungo 92,80 metri, largo 7,20 ed è costituito da 5 cinque arcate. Non ha avuto vita facile ma ha resistito bene, come il Ponte Scaligero è stato anch’esso colpito dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, il 25 aprile 1945, mentre fuggivano dalla città.

I ponti di Verona: Ponte Navi

Dove oggi sorge il Ponte Navi c’era un ponte romano ma ufficialmente il primo ponte con questo nome risale al 1373 ed è stato costruito per volere di Cansignorio della Scala. In origine era costituito da quattro arcate, oggi ne vediamo tre, tutte e tre sull’Adige, mentre la quarta, che copriva il canale dell’Acqua Morta, oggi è interrato e non più visibile.

Nel corso dei secoli il Ponte Navi ha resistito a parecchie inondazioni, una delle peggiori è stata quella del 2 settembre 1757 che portò al crollo dei due archi centrali. C’è anche una leggenda locale legata a questa catastrofe che racconta di due donne e due fanciulli rimasti nella torre ormai pericolante. L’unico che ebbe il coraggio di intervenire fu un certo Bartolomeo Leone, detto Rubele, che riuscì a salvare i quattro in pericolo grazie a scale e corse.

Un’altra alluvione nel 1882, decretò l’interramento del canale dell’Acqua Morta e nel contempo il ponte fu ricostruito tenendo conto della modificata situazione dell’Adige e dei suoi argini. Diventò quindi di tre archi e di quasi 5 metri più largo ma di nuovo, a causa della deperibilità del ferro e delle nuove esigenze del traffico, nel 1936 fu rifatto.

Nel 1945 anche Ponte Navi fu fatto saltare la notte del 25 aprile 1945 dai tedeschi e venne ricostruito su un progetto del ’46 in cemento armato ma coperto in mattoni rossi.

I ponti di Verona: Ponte nuovo

Il ponte Nuovo non è di recente costruzione, come il nome potrebbe suggerire, visto che la sua prima versione risale al 1179. Il suo nome completo è Ponte Nuovo del Popolo ma in un primo momento fu ribattezzato con il nome di Umberto che ne volle la sua costruzione.

Il ponte odierno ha una lunghezza di 97 metri ed una larghezza di 15 metri, è composto da tre arcate ed è completamente in cemento armato anche se i piloni sono stati rivestiti in pietra. Prima della versione che oggi vediamo se andiamo in visita a Verona, ce ne sono state parecchie, nella storia, inondazione dopo inondazione, e non solo.

Il ponte originario crollò nel 1239, da quel momento in poi fu ricostruito varie volte a causa di incendi o inondazioni. La versione del 1539 resistette fino al settembre del 1882, quando, in seguito ad una forte inondazione, venne colpito da un mulino che aveva rotto gli ormeggi provocandone il crollo, seguì la costruzione di un nuovo ponte, interamente in ferro e ad arcata unica, senza piloni, ribattezzato “gabia dei osei” (gabbia degli uccelli) ma durò poco. Seguirono altri rifacimenti e altre distruzioni tra cui quella per mano dei tedeschi, sempre il 25 aprile 1945, ma venne ricostruito velocemente in modo semplice, tornando al nome originale: Ponte Nuovo.

I ponti di Verona: Ponte Aleardi

Dedicato al poeta Aleardo Aleardi, questo famosissimo ponte veronese ci porta al Cimitero Monumentale ed è stato realizzato proprio ad un anno dalla scomparsa del poeta, nel 1879. Peccato che tre anni dopo fu distrutto da un’inondazione, la versione del 1884 si rivelò troppo facilmente deteriorabile e nel 1939 si decise di ricostruirlo in cemento. La versione attuale risale al dopoguerra.

Pubblicato da Marta Abbà il 4 Aprile 2019