Aventino, Roma: storia e cosa vedere


Aventino

Uno dei colli di Roma è l’Aventino, non un colle qualunque ma tra i protagonisti e tra i maggiormente visitati per via dei monumenti e delle bellezze che tuttora ospita, oltre che per la storia e le leggende che lo avvolgono. Andiamo a scoprire o a ricordare per quali motivi fare tappa qui, durante una vacanza romana, senza nulla togliere a tutti gli altri meravigliosi siti che la capitale propone. Difficile scegliere.



Aventino, Roma: storia

Per raccontare le vicende che vedono questo colle protagonista, dobbiamo partire dal mito della fondazione della città, quando uno dei due fratelli, Remo, litigando con Romolo per scegliere il luogo in cui far sorgere la nuova città, si trovò ad indentificare proprio l’Aventino come luogo da cui osservare gli uccelli in volo. Poi a vincere fu però Romolo che, come tutti sappiamo, ammazzò il fratello per poi costruire Roma sul Palatino, colle situato esattamente di fronte a quello che stiamo visitando.

Nel tempo però, grazie alla sua vicinanza alla città e al prezioso fiume Tevere, il nostro colle proseguì il proprio sviluppo restando comunque sempre considerato un punto decisamente strategico. Fu da subito sede di un quartiere abitativo, a costruirvi le proprie residenze furono innanzitutto i plebei e questo non poté che rendere l’Aventino una zona di tipo popolare. Trovandosi molto vicino al porto fluviale dell’Emporium, diventò anche un’area mercantile.

Durante il periodo imperiale, il quartiere cominciò a trasformarsi perché cominciarono a stabilirsi qui i patrizi. Più ricchi, essi iniziarono a far realizzare su questo colle delle dimore molto più aristocratiche e pretenziose, delle piccole sontuose regge tra cui possiamo ricordare le case di Traiano e di Adriano, entrambi futuri imperatori di Roma. Nel 410 il quartiere, ormai diventato di lusso, venne totalmente distrutto da Alarico I. durante il sacco di Roma.

Oggi, oltre ai resti delle dimore dei ricchi dell’epoca, in quest’area possiamo trovare anche degli elementi che ci ricordano come ai tempi ci fossero anche altri edifici di altro tipo. Non solo le terme, un classico, ma anche costruzioni più curiose come una stazione dei vigili del fuoco, ad esempio, e poi i tantissimi ed immancabili edifici religiosi. Ricordiamo il tempio di Mercurio, sulla strada per il Circo Massimo, ma anche il tempio di Giunone Regina, quelli di Minerva e quello di Diana.

Tra gli edifici di culto, vanno citati anche quelli che facevano riferimento ad altre religioni, quindi i vari santuari dedicati a divinità orientali come per esempio i mitrei, oggi conservati nei sotterranei delle chiese di Santa Prisca e Santa Sabina. Cosa ci fanno qui? E’ per via del fatto che questa zona è stata di fatto per molto tempo, in epoca tarda, frequentata da persone provenienti da tutte le parti dell’impero proprio perché situata molto vicina al porto e alla corrispettiva area di scambio commerciale.

Aventino, Roma: chiese

Facendo un balzo in avanti, dall’epoca Romana ai secoli successivi, andiamo a visitare le chiese che sorgono sul colle o alle sue pendici. Ce ne sono di numerose, tra chiese e basiliche, la maggior parte delle quali è stata realizzata nell’epoca medioevale. Questo ad esempio vale per la basilica dei Santi Bonifacio e Alessio come anche per le chiese di Santa Prisca e Santa Sabina.

Proprio all’interno di quest’ultima viene tra l’altro conservata una pietra leggendaria, nota come la “pietra del diavolo”. Si tratta di una pietra di considerevoli dimensioni, nera, in basalto, situata in cima ad una colonnina che sta ad indicare dove, secondo la tradizione, San Domenico passava le notti pregando. Si chiama pietra del diavolo perché proprio il diavolo utilizzo la pietra per aggredire il Santo, irritato dalla sua dedizione alla preghiera presso il sepolcro in cui erano conservate le ossa di alcuni martiri. Presa la pietra e lanciata contro Domenico, il diavolo sbagliò mira finendo per mandare in mille pezzi la lapide che copriva il sepolcro. Se si visita la chiesa si Santa Sabina si possono tuttora vedere le crepe create dal lancio demoniaco, sia quelle sulla lapide che quelle sulla pietra.

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Aventino, Roma: Cimitero Ebraico

Il Cimitero Ebraico non è un semplice cimitero ma un luogo in cui regna un’atmosfera speciale perchè è stato trasformato in un roseto. Il top è quindi visitarlo nel mese di Maggio, quando oltre mille specie di rose provenienti da tutto il mondo sbocciano colorando questo cimitero di mille colori e riempiendolo di profumi.

Il Cimitero è rimasto attivo fino al 1895, quando è stato chiuso, le tombe sono state trasferite al Verano, dopo un po’ di tempo, nel 1950, Il Comune ha deciso di trasformare questo spazio in un roseto che potesse prendere il posto di quello che sorgeva sul Colle Oppio, purtroppo distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Per ringraziare la comunità ebraica per la disponibilità mostrata nel concedere il proprio spazio per la realizzazione del nuovo roseto, è stata posizionata all’ingresso del giardino una stele che ricorda il preesistente cimitero. Se poi si osserva con attenzione la forma dei vialetti che dividono le varie aiuole in cui fioriscono ignare le rose, si può notare che ricalca quella della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo.

Aventino, Roma: cosa vedere

Diamo un’occhiata a quel che resta da vedere su questo colle. C’è ad esempio il meraviglioso Giardino degli aranci che sarebbe un peccato non visitare. E’ il giardino di una bellissima roccaforte fatta costruire dai Savelli, ricca famiglia romana. Oggi dalla terrazza di questa costruzione si può ammirare un panorama davvero indescrivibile, su tutta la capitale, godendo del profumo degli aranci, ovviamente, come il nome suggerisce.

Se andiamo sulla cima del colle possiamo ammirare anche la bella villa del Gran Priorato di Malta con il famosissimo buco della serratura del portone da cui sbirciare per ammirare la cupola di San Pietro.

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Pubblicato da Marta Abbà il 13 Gennaio 2019