Regione dello Champagne: la terra di origine dei celebri vini


flute champagne

La regione dello Champagne è nota in tutto il mondo per via del celebre vino che lì viene prodotto, una vera e propria tradizione che attira i turisti affascinati non solo dal suo sapore ma anche da tutto ciò che un vino così celebre porta con sé ovvero i paesaggi, la cultura vinicola, i processi di produzione, le modalità di degustazione.

Quello nella Regione dello Champagne è quindi un viaggio alla scoperta dell’origine dei celebri vini che anche noi italiani possiamo fare mettendo per un attimo da parte lo spirito di competizione che spesso ci vede in contrapposizione con i vicini francesi. Gettiamolo dietro alle spalle e partiamo!



Dove si trova la regione dello Champagne

Iniziamo con alcune coordinate geografiche per individuare la nostra meta. Siamo in Francia, il nome di questa regione, Champagne deriva dal latino Campania tanto che si creò confusione con la nostra regione così denominata. Era una contea, ora è una provincia storica della Francia situata ad Est.
Per riconoscerne il valore storico e culturale è bene viaggiare un po’ nel tempo quando nel Medioevo era un polo commerciale noto in tutta Europa per le numerose fiere che vi si svolgevano, più tardi divenne contea al principio del XII secolo e venne annessa alla Corona di Francia grazie al matrimonio fra Jeanne de Champagne e Filippo di Francia, re dal 1285 col nome di Filippo IV.
Torna autonoma, poi di nuovo sotto la Corona e definitivamente stavolta, andando a costituire la généralité di Châlons-en-Champagne, creata nel 1542, comprendendo l’Argonne, il Bassigny, la Brie champenoise, il Perthois, il Rhemois, il Senonais e il Vallage.

Quali dipartimenti comprende la regione dello Champagne

Nella Regione dello Champagne si possono riconoscere cinque dipartimenti: Aisne, Aube, Alta Marna, Marna, e Senna e Marna. L’Aisne è nell’Alta Francia e il suo nome deriva dal nome del fiume omonimo che scorre nel suo territorio, percorrendolo da est a ovest bagnando Soissons. L’Aube è ad Est come anche l’Alta Marna (Haute-Marne) e la Marna (Marne) mentre il Senna e Marna (Seine-et-Marne) è nella regione Île-de-France, di cui rappresenta il 49% del territorio e ha come capoluogo del dipartimento la città di Melun.

Le principali città di questa Regione vinicola sono Troye, Reims e Epernay. La prima è il capoluogo del dipartimento dell’Aube nella regione Grand Est e dista 150 km da Parigi, Reims ha una bellissima cattedrale e amabili vie e palazzi, è situata nella Marna proprio come Épernay, più piccola ma comunque graziosa.

bottiglie Dom Perignon

Il metodo di vinificazione champenois

Ora che sappiamo dove è situata la regione dello Champagne e le sue principali caratteristiche, possiamo rilassarci ed assaggiarne i vini. Lo facciamo con un approccio attento alla tradizione, quindi andando ad approfondire il metodo classico nella spumantizzazione che li contraddistingue.

Il metodo classico nasce in Francia, proprio in questa regione, ed è basato sul principio della rifermentazione in bottiglia. Si narra che fu, alla fine del 1600, l’abate Pierre Pérignon del monastero di Hautvillers (più noto come Dom Perignon) a scoprire questo metodo della rifermentazione in un suo pellegrinaggio a Limoux, nella regione del Languedoc-Roussillon. Purtroppo non esistono consistenti testimonianze sul come l’abate abbia poi sviluppato il metodo, alcuni sostengono perfino che lo Champagne sia nato da un errore durante la preparazione di alcuni vini bianchi nel monastero, altri invece ritengono che Pérignon aggiungesse coscientemente dello zucchero prima dell’imbottigliamento dei vini, per farli rifermentare e renderli frizzanti.
A noi resta la gioia di una scoperta che oggi ci porta in tavola dei vini straordinari grazie a questo abate che riuscì ad affinare la sua tecnica regalandoci un metodo di spumantizzazione detto “Champenoise” oppure “Metodo Classico” per i vini prodotti fuori regione.
Elenchiamo per i più esperti anche le fasi di questo metodo che si susseguono nel seguente modo: produzione e assemblaggio dei vini base, aggiunta del liqueur de tirage, imbottigliamento con i lieviti, presa di spuma (prise de mousse), remuage, sboccatura o “dégorgement” e dosaggio a cui seguono la tappatura e il confezionamento (abillage).

Champagne Dom Perignon

Come servire lo Champagne

Quella del produrre Champagne è certamente un’arte ma lo è anche quella di gustarlo al meglio, nel contesto migliore, con gli abbinamenti migliori. È quindi molto importante che chi serve dello Champagne, ad una cena qualsiasi essa sia, sappia come permettere ai commensali di assaporarlo.

Questo va precisato perché è un vino raffinato ma allo stesso tempo anche molto diffuso, lo stappiamo in ogni buona occasione, in momenti di gioia dei più vari. Ma lo facciamo correttamente? La tradizione vuole che si beva nel flûte, perché questo bicchiere lungo consente di mantenere l’effervescenza più a lungo, ma ottimo anche il calice a tulipano per imprigionare gli aromi e farli arrivare dritti al naso.
A livello di temperatura ci si deve attenere tra gli 8 e i 10°C.
Quanto ad abbinamenti, ci sono distinzione da fare. Il Brut nature, l’Extra-brut e il Brut vanno bene come aperitivo, con i molluschi crudi, i frutti di mare e il pesce, il Brut va bene anche per le carni bianche.
Per i dessert non troppo dolci c’è l’Extra-sec, mentre Sec, Demi-sec e Doux sono adatti a tutti i tipi di dessert. Un discorso a parte va fatto per lo Champagne rosé che in tavola possiamo offrire assieme a sapori raffinati come quello del salmone grigliato oppure più comuni come il pollo arrosto o ricercati come la selvaggina arrosto, un fagiano o un’anatra.

Pubblicato da Matteo Di Felice il 27 Febbraio 2021