Melito di Porto Salvo: spiagge


Melito di Porto Salvo

Il nome di Melito di Porto Salvo racconta molto di questa località situata nella regione Calabria, sul mare. “Melìto” richiama la presenza del fiume omonimo, “potamòs tu Melìtu” che in arabo era definito “wadi al asal”, fiume del miele, perché in questa zona la produzione del miele è significativa. Quanto alla seconda parte del nome – Porto Salvo – il riferimento è di tipo religioso. E’ un omaggio alla Madonna di Porto Salvo, figura legata alla tradizione “marinara”. La Vergine di Porto Salvo è la più venerata dai marinai e dai pescatori che sono i primi ad essersi insediati a Melito di Porto Salvo, situato nel punto più meridionale della Calabria, come abbiamo intuito, sulla foce della fiumara del Melito.



Oggi è un paese piuttosto popolato, grazie alla veloce crescita demografica registrata negli ultimi decenni, ma in tutt’altra epoca, nell’età bizantina, era una sorta di borgo satellite, interessante solo perché sbocco al mare della più importante Pentedattilo.

Melito di Porto Salvo: cosa vedere

Senza dubbio questa località balneare è una delle più belle della zona, è stata segnalate con due vele nella Guida Blu di Legambiente e fa parte della Comunità Montana Versante Jonico Meridionale Capo Sud. Anche il paese ha un suo valore architettonico e artistico, per non contare il patrimonio di tradizioni, spesso intangibile, che custodisce.

Percorsa una stradina lunga e sottile, la Via Lembo, passati oltre la fontanella con acqua potabile, si raggiunge la cittadina di Melito di Porto Salvo che ha una doppia anima: Melito Alta e Melito Bassa. In alto ci sono le vecchie casette degli abitanti, aggrappate alle colline, in basso invece ci sono soprattutto attività commerciali, ristoranti, negozi e molte botteghe artigiane, per fortuna!

Melito di Porto Salvo: cosa vedere

Una passeggiata sul lungomare di Melito di Porto Salvo, lasciando che il nostro sguardo si perda nel mare Jonio, oppure cercando le coste della Sicilia e in particolare l’Etna, è uno dei passatempi alternativi alle spiagge a cui non rinunciare anche se vogliamo tornare abbronzati come non mai. In serata, lo spettacolo è suggestivo e molto rilassante, così torniamo abbronzati e rilassati!

Passando alle tappe più storico- architettoniche di questa località, andiamo a visitare il Museo Garibaldino, sempre sul lungomare, eretto nel punto esatto in cui Giuseppe Garibaldi e i Mille sbarcarono. All’interno troviamo una suggestiva zona sotterranea con le tombe di alcuni alleati di Garibaldi, nelle sale del museo vero e proprio ci sono invece armi e indumenti dell’epoca, di Garibaldi stesso, molti documenti e “ricordi” dello sbarco dei Mille.

Oltre che nel nome del paese, la Madonna di Porto Salvo è ricordata anche con un santuario costruito nel 1680 per volere del Marchese Domenico Alberti di Pentedattilo, sui resti di un più antico edificio che sorgeva nella località detta “Portus Veneris”. Chi può viaggiare anche in mesi di bassa stagione, può raggiungere Melito di Porto Salvo ad aprile per vedere la festa in onore della Vergine, molto folcloristica.

C’è anche una leggenda che la avvolge e che riguarda il quadro ospitato nel santuario. Sembrerebbe che questo quadro con l’effige di una Madonna sia stato trovato sulla spiaggia, nel periodo delle incursioni dei Saraceni, giunto dal mare per proteggere il sito ed i suoi abitanti dalle scorrerie turche.

Melito di Porto Salvo: bergamotto

Questa parte della Calabria è la patria del bergamotto, se ne sente subito il profumo e se ne possono assaggiare i prodotti ricavati. Melito di Porto Salvo è il vero e proprio centro per la produzione del bergamotto, dal Quattrocento è il più importante, è la patria di questo profumato agrume classificato come Citrus Bergamia Risso e appartenente alla famiglia delle Rutacee, sottofamiglia Mesperidee.

Melito di Porto Salvo: bergamotto

Il bergamotto fiorisce da novembre a marzo, mesi in cui il suo profumo e quanto mai intenso, e si trova bene proprio a Melito e nei dintorni, sulla fetta sottile di terra, lunga poco più di cento chilometri, compresa tra l’Aspromonte e i mari Jonio e Tirreno. Una buona fetta di economia locale da anni e anni, dagli anni Cinquanta, si basa sulla coltivazione e sulla commercializzazione del bergamotto e della sua essenza, nota in tutto il mondo e particolarmente apprezzata.

Sia il frutto sia l’olio essenziale ricavato dalla pianta, nell’industria profumiera sono onnipresenti e molto rinomati ma i bergamotto viene impiegato anche nell’industria farmaceutica dove la sua essenza è interessante per via del suo potere antisettico e antibatterico. I più golosi ben sapranno che può essere utilizzata anche nell’industria alimentare e dolciaria, basta pensare a liquori, thé, caramelle, canditi al bergamotto. A tal proposito, vediamo come si fanno le scorze di bergamotto candite. E’ una ricetta semplice perché il gusto sta tutto già nel bergamotto coltivato a Melito di Porto Salvo. Se ne prendono 300 grammi di scorze da unire a zucchero e acqua.

Dopo aver sbucciato i bergamotti, tagliamo le scorze a strisce di circa 1 cm di larghezza e 7-8 cm di lunghezza e disponiamole in una pentola con acqua fredda per farle bollire e poi scolare. Ripetuta l’operazione per altre due volte, per togliere il retrogusto amaro del frutto, tamponiamo le scorze con un panno e prendiamo 300 grammi di zucchero per trasformarle in canditi.

Melito di Porto Salvo: bergamotto

Nella stessa pentola poniamo zucchero, acqua e scorze di bergamotto, facciamo cuocere lentamente aspettando che lo sciroppo di zucchero sia completamente assorbito o quasi. Siamo quasi alla fine, ora non resta che lasciar riposare le scorze di bergamotto su una teglia e, quando saranno ben asciutte, rotolarle nello zucchero semolato. Per conservarle dolci e profumate, meglio chiuderle in un barattolo ermeticamente.  Ai buon gustai e gli appassionati di turismo gastronomico, consigliamo l’articolo sulle Sagre gastronomiche in Italia

Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su TwitterFacebookGoogle+Instagram

Pubblicato da Marta Abbà il 28 Giugno 2018